Durante il percorso per
diventare naturopata ho conosciuto strumenti che un po’ alla volta ho integrato
nella mia vita.
Di alcuni ho apprezzato la
copertina poi li ho salutati e lasciati proseguire per la loro strada. Di altri
ho apprezzato l’ammiccamento e poiché era intenso e affascinante, li ho
abbracciati, coccolati, studiati, fatti miei.
In “Sguardo di Donna”, la
protagonista ne usa qualcuno. Prima li ho masticati e digeriti io!
La naturopatia, per me, ha
rappresentato la scoperta di un mondo entusiasmante fatto d mondi che mi hanno
portata in territori sconosciuti. Naturalmente sconosciuti a me. Mi sono
innamorata di quell’universo; degli insegnanti (la scuola che ho frequentato è
quella di Riza) perché a ogni lezione portavano un bagaglio culturale e
professionale arricchito da un’apertura mentale a 360°; degli strumenti da
usare nella quotidianità per migliorare il proprio ben-essere (ricordo, e lo
sottolineo: essere naturopati non vuol
dire essere medico, ma operatore di benessere). A esempio, mentre scrivevo
questo articolo, ero seduta su una comoda poltroncina in rattan, in un bar
lungo lago, con il collo ben protetto da olio d’eucalipto e dal colore blu
perché la mia gola stava ballando la rumba e io le volevo dare una coccola
naturopatica. Il blu, appunto, è il colore del quinto chakra.
Curiosi?
A un futuro articolo, allora, per parlare ancora di naturopatia, in una pagina
dedicata.
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