Una
parola ha energia? Ha un potere intrinseco?
Ha
una funzione e questo lo sappiamo perché ce lo insegna la morfologia, ma io
vorrei andare oltre, allargare il concetto di energia legato alle parole
(chiedo scusa perché il termine ricorrerà spesso. Ho vagliato i vari sinonimi,
ma per questo contesto non mi convincevano).
Una
parola ha il potere di creare benessere o malessere, sentimenti positivi o
negativi. Certo dipende anche dalla circostanza, dagli interlocutori e da
quanto stanno vivendo in quel momento. Soltanto in quel momento? Non credo.
Ogni
lettera che esce dalle labbra di qualcuno, scivola vicino a un’altra fino a
incatenarsi per formare una parola, ma si vincola anche al vissuto di chi parla
come di chi ascolta. E una volta pronunciata, aggancia un pensiero, un’immagine
e la trascina con sé.
In
Sguardo di Donna ho raccontato il percorso di autoconsapevolezza di una donna,
ma ho parlato anche di energia, di vibrazioni, di come sfruttarle per
vivere meglio. Fiori di Bach per le emozioni;
cristalli e pietre per le vibrazioni, per sfruttare la loro energia (in realtà
non è uno sfruttamento, ma un dono che ci viene elargito da chi è nato,
cresciuto e si è arricchito attraverso il contatto sotterraneo e profondo con
la Madre Terra); oli essenziali per solleticare, attraverso l’olfatto, la parte
più antica del nostro cervello e accarezzare in maniera più o meno dolce, la
nostra memoria.
Ho
solleticato la tua curiosità? Come?
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