lunedì 24 dicembre 2018

Coccolata dalla luna....per le Feste

Come promesso ecco il racconto selezionato per la pubblicazione nel concorso "Racconti del Trentino Alto Adige"


Lo trovate nella sezione  "Racconti"




Con la foto di "Sguardo di Donna" realizzata dalla titolare della Libreria de L'Araldo di Volterra auguro a tutti BUONE FESTE e.... a gennaio

lunedì 17 dicembre 2018

Racconti del Trentino

La casa editrice indipendente Historica edizioni (www.historicaedizioni.com) in collaborazione con il sito Cultora (www.cultora.it), già da due anni indice il concorso letterario “Racconti dal Trentino Alto Adige”. 
Ho partecipato l'anno scorso e anche quest'anno e in entrambe le occasioni il mio racconto è stato selezionato ed è entrato nella rosa dei vincitori.

Volete leggere il racconto dell'anno scorso? Andate alla sezione "Racconti" 

Giovedì ci sarà la premiazione di quest'anno quindi lunedì lo posterò

lunedì 10 dicembre 2018

Perché scrivere?


Sì, è lo stesso titolo dell’articolo postato il 25 giugno e no, non mi sto riciclando. L’ho copiato. Ebbene, lo ammetto. L’ho copiato da Philip Roth. È il titolo di un suo libro che mi ha colpito in biblioteca durante una delle mie peregrinazioni (leggete l’articolo del 3 dicembre!). Sono arrivata a pagina 2, poi l’ho chiuso. Non mi interessano – con tutto il rispetto e la stima per un grande autore come Philip Roth – i motivi che inducevano Roth a scrivere. O, per meglio dire, non più.

Mi spiego. Quando ho iniziato a scrivere, sia prima che dopo la pubblicazione di “Risalire la china”, sbirciavo spesso nelle biografie degli scrittori, soprattutto in quelle pagine dove, appunto, riportavano i motivi che li guidavano davanti alla pagina bianca. Cercavo la legittimazione alla mia scrittura, cercavo, in quelle righe, il permesso per collocare la scrittura su un piano professionale lasciando indietro l’aspetto del passatempo.

Le prime autorizzazioni le ho avuto da Natalie Goldberg, l’ho già detto. Poi ho seguito le parole di altri autori per trovare un punto d’appoggio alla mia decisione di approfondire il mio rapporto con la scrittura ed entrare nell’universo dei professionisti. O almeno provarci. Ci sono riuscita? Sì? No? La risposta più onesta, molto probabilmente, è: Ni. Il motivo? Ovunque sono approdata, ho trovato parole incoraggianti, frasi alle quali potevo fare affidamento, ma, alla fine, mi sono resa conto che l’unica autorizzazione e legittimazione che deve arrivare è la mia. E non sempre sono così caritatevole nei miei riguardi.

Allora, rifaccio la domanda? Perché scrivere?

lunedì 3 dicembre 2018

Nei libri trovo...


… distillati di ciò che mi serve.

Certo, non per alimentare il mio corpo fisico, ma la mente, lo Spirito, l’Anima, sì. Sugli scaffali - di una biblioteca, di una libreria, di una casa privata – trovo pagine dense di concetti da apprendere, argomenti da approfondire, idee da sviluppare, discipline da conoscere, consigli da attuare, progetti da realizzare. È tutto lì, basta allungare la mano!



Quando vado in biblioteca per scrivere mi piace staccare dalle parole che sto imprimendo sulla carta e gironzolare. Mi sento come in un marché aux puces, alla ricerca di un affare, di un tesoro. E ogni volta il difficile non è trovarlo, ma lasciarlo lì.


Sono curiosa, prenderei ogni libro che si fa notare, leggerei su ogni argomento, approfondirei tutte le materie che mi colpiscono, ma la mia voracità la conosco e seppure a fatica la argino. Così lascio lì volumi che dovrei comunque riportare senza averli nemmeno aperti per problemi di tempo.

Tuttavia, l’aspetto importante delle mie peregrinazioni è che ogni sfaccettatura di me stessa che voglio indagare per conoscerla e/o migliorarla, ogni stato d’animo che voglio curare o coccolare, ogni sfizio che voglio togliermi per incrementare il mio sapere, trova un alleato in un libro.

A casa mia, nella mia biblioteca personale, ho sezioni diverse alle quali ricorro ormai in automatico, per godere di un minuto di gioia, per arricchire il mio bagaglio culturale, per sondare la mia interiorità. Ricorro alle pagine e cerco parole che con la loro luce illuminino le mie ombre.

Le biblioteche e le librerie possiedono questo potere, rafforzato e sempre in evoluzione. Una meraviglia!!!

Buona lettura. O, se preferite, buona caccia!



lunedì 26 novembre 2018

Evento eccezionale: l'unione di due percorsi

Come scritto più volte, in "Sguardo di Donna" ho coniugato il mio essere scrittrice con il mio percorso come naturopata.

L'8 dicembre ho l'opportunità di dialogare con i lettori unendo entrambi questi aspetti!

L'appuntamento è....


lunedì 19 novembre 2018

Scrivere un racconto breve


Un racconto breve? Come si scrive?

Ritengo ci siano tre modi – e qui si potrebbero sentire urla provenire da chi non è d’accordo.





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lunedì 12 novembre 2018

A caccia di...


Ho trascorso due giorni in Alto Adige, in un hotel con reparto wellness. Entro nell’idromassaggio e capto le voci di due abitanti del regno delle bolle. Mi siedo e… silenzio. Ho interrotto qualcosa? No, le due amiche mi rassicurano all’istante. Ottimo, ma…ma a costo di passare per impicciona, io non ho “catturato” nulla. Nessuna frase, nessuna parola carica di pathos o quantomeno interessante, o intrigante.

A cena, due donne nel tavolo vicino al mio – non le stesse del pomeriggio – parlano di una conoscenza comune alquanto tediosa, a quanto ho potuto capire. Io e la sala intera, se è per questo. A un tratto ecco le parole “Certo, ma quando inizia con i ricordi è come entrare in un labirinto”. Arraffo il taccuino e la mini penna (ok, sì, lo ammetto, anche a cena e in vacanza! Scusate, ma non ricordate Natalie Goldberg nel suo “Lo scrittore vive due volte”?), annoto tutto e poi elaboro. Ecco!

“Il labirinto dei ricordi”

Ottimo titolo per un racconto!

Andare a caccia, per me, significa catturare, in circostanze diverse e inaspettate, il sussurro delle parole che con la loro forza riescono a vivere anche fuori dal contesto in cui sono nate regalando a chi le incontra il proprio valore.

 Inoltre, se faccio un collegamento con l’articolo “Oltre”, non posso fare altro che ringraziare per questo bottino. L’Universo? Il cielo? Un’entità spirituale o religiosa? Bo!, fate pure voi, a ognuno la sua interpretazione.

lunedì 5 novembre 2018

Oltre

A casa mia ci sono tracce evidenti del percorso seguito per diventare naturopata. Inoltre si possono rintracciare le orme di una persona che ha scandagliato il proprio intimo.

E l’ho fatto con la scrittura, con gli strumenti appresi a scuola di naturopatia, con gli aiuti che mi arrivavano da situazioni o persone spesso non considerate.

A un certo punto ho realizzato che stavo viaggiando su una strada dove lo straordinario rendeva la mia vita un viaggio affascinante. Cercando di avere radici salde e fisse nel tessuto quotidiano per evitare scossoni in grado di destabilizzarmi (non soltanto non è sempre facile, talvolta non ci sono riuscita granché), ho colto gli ammiccamenti che mi portavano verso l’oltre che per me è rappresentato dal mondo dell’invisibile.





Mi affascina l’arrivo e il concretizzarsi di idee, intuizioni, oggetti, eventi, situazioni. Sì, ti arricchiscono la vita e tu…Beh, io ho capito che spesso – o forse sempre – basta dire “GRAZIE”. Ho indagato un po’, mi sono arrivati libri, seminari. E nella mia vita è entrata una parola che trovo eccezionale seppure secondo un’accezione diversa da quella di uso comune: MAGIA. Non mi interessa definirla, connotarla, per me è questione di energia, di emozioni, di sensazioni, rigorosamente positive, che ti innalzano e ti permettono di spiccare il volo verso la realizzazione di una vita meravigliosa.

Nel passaggio dalla stesura di “Sguardo di Donna” alla lavorazione del libro attuale (quello, per capirci, che parla del Medioevo), ho visto arrivare nella mia vita nuovi argomenti da approfondire. Ho seguito le occasioni: Tarocchi e Rune continuando a studiare cristalli, Fiori di Bach, oli essenziali e a usare le visualizzazioni. Il tutto rimanendo centrata sulla scrittura. Giornate intense che insieme al lavoro come insegnante – e la scelta di procedere con il part time mi permette di dare il meglio in ogni campo – mi fanno sentire proprio fortunata.

Quindi…GRAZIE

lunedì 29 ottobre 2018

“Attraverso il mio personaggio ho vinto le insicurezze”


Sulla copertina del n° 41/2018 della rivista “Io Donna” c’è l’attrice Emilia Clarke che nella serie “Il Trono di spade” veste i panni di Daenerys Targaryen, Madre dei Draghi e Signora dei Sette Regni. Chiedo venia, non l’ho mai guardato, ma le sue parole le ho catturate… o mi hanno catturato.

“Attraverso il mio personaggio ho vinto le insicurezze”

Mi è partita la mano a recuperare dalla borsa blocco e penna. Il giornale l’ho chiuso per non farmi influenzare, ci tornerò dopo.

Mi collego a quanto scritto nell’articolo postato lunedì 22 ottobre: la scrittura mi permette di bypassare situazioni ostiche lasciandomi ritirare, almeno per qualche ora, in un mondo creato da me. Le parole della Clarke mi regalano lo stesso sapore, hanno la medesima valenza, sia per un’attrice sia per un’autrice.
Talvolta, durante le presentazioni dei miei libri, mi chiedono quanto c’è di me in ciò che scrivo. Senza dubbio sono più presente in Sguardo di Donna sia come protagonista sia come spettatrice. Per il resto la mia risposta è: Ni. I lavori precedenti non sono autobiografici, ma è evidente che emozioni e sentimenti vengono filtrati da me, almeno fino a un certo punto. Poi ci sono presenze, nei libri, che si muovono, operano e parlano in un modo diverso dal mio e questo va a riempire le pagine, anche se il punto di partenza sono comunque io. Un contesto viene colto attraverso i miei occhi, se non trovo un riscontro dentro di me, mi faccio da parte e lascio libero il campo a Monica, Francesca, Giuliano, Roberta, Caterina, Pietro, Manon etc. Oppure posso “costruire” un personaggio fittizio, tagliargli addosso i miei panni quindi regalargli la libertà – e la conseguente responsabilità – di districare una situazione. Questo accade quando esco da quello che ho chiamato “periodo del mio potere”. Possono arrivare soluzioni interessanti. Inoltre alla fine si ha comunque un racconto pronto per … decidete voi la sorte del vostro lavoro.

Adesso vado a leggere l’articolo. Forse

lunedì 22 ottobre 2018

Fiamme di un dolore antico


Sono seduta a un tavolino del Caffè Bardolino, con davanti un cappuccino rigorosamente cosparso di polvere di cacao – la chiamo la mia coccola – e un libro in mano. Ho deciso di prendermi una pausa e di non scrivere. Questa domenica mattina la voglio utilizzare per rilassarmi quindi ho lasciato l’astuccio a casa.

Così ho dovuto chiedere una penna alla cameriera! Sì, perché a un certo punto della pagina che sto leggendo ecco, in una frase anche abbastanza lunga, cinque parole che catturano la mia attenzione: …fiamme di un dolore antico.

Parole magnifiche, straordinarie (Il libro è “Aspettami fino all’ultima pagina” di Sofìa Rhei) che mi entrano dentro e mi catturano. E mi portano a riflettere collegandomi alle pieghe della mia interiorità per scandagliare, indagare. E queste attività le faccio regolarmente, da anni. Forse troppo regolarmente. E l’autrice ha ragione nel rimarcare che si tratta di un dolore antico. In realtà lo sto dicendo io nel senso che non è quello il contesto della trama, ma di dolore antico so qualcosa: è quando ti trovi a ricollegarti con un pensiero che fa ancora sanguinare la tua anima nonostante sia trascorso tanto tempo. Mi sono fermata, ho chiuso il libro e mi sono chiesta che cosa mi può aiutare a lenire quel dolore antico. Che cosa può soffocare le fiamme che bruciano? Per me è la scrittura e in secondo luogo la lettura. Ho sempre usato la scrittura per superare momenti difficili, immergendomi in racconti o romanzi che mi aiutano a bypassare le emozioni forti che pesano addosso come una corazza che posso togliere e lasciare di lato mentre vivo un’emozione diversa data appunto dal mio lavoro di scrittrice. “Fiamme di un dolore antico” mi ha riportato davanti, come un riflesso in uno specchio dorato, l’importanza che ha per me la scrittura. Chissà, magari userò queste parole come titolo per un racconto breve, ma lo potete fare anche voi. 
Mi piacerebbe leggerli.
A presto

lunedì 15 ottobre 2018

Esercizio di scrittura


Vi offro una fotografia, ma poiché non voglio usare persone conosciute, metto la copertina del mio libro togliendo titolo e casa editrice.

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lunedì 8 ottobre 2018

Il mio potere


Nell’articolo “Dove faccio ricerche”, pubblicato il 1° ottobre, nomino un periodo, nella stesura di un romanzo, che chiamo del mio potere. È l’intervallo fra l’incipit e il momento delle ricerche, anche se la sua durata è variabile.

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NB!


Ho scoperto, grazie a un’amica, che non tutti lasciano un commento perché bisogna avere l’account con Google. Inoltre i commenti lasciati scompaiono subito. Ho già chiesto informazioni al gruppo di supporto. Nel frattempo usate il modulo per i contatti che trovate a fine home page. Quello funziona! Aspetto commenti, idee, suggerimenti.
Grazie
Morena

lunedì 1 ottobre 2018

Dove faccio ricerche


Entro in una biblioteca e il mio cuore accelera. Davanti a me, su scaffali più o meno alti, si dispiega il sapere.

Quando lavoro a un libro, parto con le ricerche? No. Non programmo un periodo di ricerche prima di costruire la storia. Non abbozzo la trama né costruisco i personaggi. Questo viene dopo. Almeno per me. Io inizio con la scrittura. Mi siedo e scrivo. Poi, però, arriva il momento delle ricerche. Fra l’inizio e questo momento c’è il periodo che chiamo del mio potere (del quale parlerò prossimamente). Decido io. Comando io. Gestisco io trama, ambiente e personaggi. Dopo il mio potere si dissolve.

Ritorno alle ricerche.

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lunedì 24 settembre 2018

Comunicazione importante!

In attesa di riuscire a inserire il MODULO CONTATTI in una pagina apposita (passo per il quale sto studiando), vi comunico che in fondo alla Home page avete, da questo momento, la possibilità di scrivermi una mail. Attendo speranzosa!

Pordenone legge


Pordenone legge. Io guardo.
Scorro i titoli e viaggio. Dentro di me e fuori, nel mondo. Ogni dorso mi viene incontro, vuole farsi vedere, conoscere, acquistare. Spesso mi sento stretta in un abbraccio che talvolta mi stritola a causa della mia incapacità di considerare ogni cosa, ogni argomento, ogni branca del sapere.

Copertine che ammiccano, che cercano di far rallentare lo sguardo. Le accarezzo, bevo e mangio i titoli, li assorbo. Fra mille pensieri che si rincorrono si insinua un esercizio che ho trovato ne “L’arte della magia” di Phyllis Curott mentre lo consultavo per il mio nuovo libro. Nel capitolo sulla divinazione si trova “L’angelo della biblioteca” ovvero come avere risposte consultando i titoli dei libri e lasciandosi guidare dall’istinto. Così passeggio e butto l’occhio su alcuni titoli ignorandone altri: La parola magica, Lascia dire alle ombre, Notte di stelle, A casa di Jane Austen, La stanza delle meraviglie. Confinano, al loro interno, argomenti che da sempre mi affascinano: scrittura, magia, energia in tutte le ramificazioni che può prendere, supportare, sopportare. Alla fine ho acquistato. Il piacere della lettura di Proust. Ricordi, sogni, riflessioni di Jung. La vita di Irène Némirovsky di Philipponnat e Lienhardt. Le consolazioni della filosofia e L’arte di viaggiare di De Botton.

Inseriti tutti in una borsa, ho vagliato l’ampia offerta di incontri con autori e ho scelto. Mi sono avvicinata al tendone per l’immancabile fila, ho ascoltato (per correttezza, per come è andata a finire, non scrivo il nome dei relatori) e dopo dieci minuti ho decretato: “Basta!” Mi sono sentita in overdose, da tutti i tipi di informazione, dai giornali alla televisione. Adesso ho bisogno di decelerare: leggo libri che mi fanno rilassare (forse questo pensiero avrebbe dovuto arrivare prima dei miei acquisiti?) e scrivo, perché, per me, è giunto il momento di buttar fuori tutto ciò che ho incorporato in anni di studio.

Quindi ecco l’articolo

lunedì 17 settembre 2018

Il caffè del mattino


Ho già parlato del mio scrivere seduta al tavolino di un bar. Per nulla originale, ma sapere che anche Simone de Beauvoir trovava ispirazione fra tazze e bicchieri nel caffè parigino Les Deux Magots, beh, dal mio punto di vista, è un valore aggiunto.

Attraverso il titolo, però, si può essere condotti a pensare al caffè anche come liquido nero, forte, aromatico, dolce o amaro. Una tazzina, irrinunciabile per molte persone, ti accompagna e ti introduce nella giornata. Lo fa con la carica e l’affetto di un amico.

Io, nell’ordinazione, alterno il caffè al cappuccino, ma lì, con la tazza davanti, nel mio bar preferito (d’accordo ne ho più d’uno), sciorino carte stampate pronte per essere corrette, blocco su cui sviluppare idee e argomenti, libro per risvegliare la voglia di conoscere e costruire il mio sapere.

E mi sento viva, estremamente viva e ansiosa di procedere, passo passo, ora dopo ora, in una giornata che, immediatamente dopo questo rito, assume i connotati della gioia e dell’entusiasmo.

Voi, da che cosa traete gioia ed entusiasmo?

lunedì 10 settembre 2018

Riflessione sugli esercizi di scrittura


N.B. 1. Riprendo a postare gli articoli di lunedì
         2. Questo post, per la brevità che gli ho conferito, lo lascio in home page invece che inserirlo nella pagina "Scrittura"
        


Ho nominato, credo in un paio di articoli, la scrittrice Natalie Goldberg.

Nel suo meraviglioso “Scrivere Zen” scrive dei “Primi pensieri”, un esercizio per sciogliere le riserve di fronte alla scrittura. Ho usato questa tecnica per circa un mese, ogni giorno, ed è stata un’esperienza interessante, ma non fa per me. Non riesco a scrivere quotidianamente – almeno non un esercizio finalizzato perché la penna la prendo in mano spesso, per i motivi più disparati.

Però il capitolo di cui parlavo sopra mi ha insegnato che il materiale migliore lo si trova sotto la superficie. Non ci arrivo solamente continuando a scrivere ininterrottamente per un tot di minuti, come suggerisce la Goldberg, bensì fermandomi e lasciando che l’argomento sul quale devo parlare vortichi nella mente e nel cuore (con l’obiettivo di unire la razionalità e l’emotività e trasferirle sulla carta). E aspetto che un filo, quello dell’inchiostro che traccia parole, raccolga ciò che arriva. Da dove? Da un serbatoio infinito di magia: l’Universo? Il Divino? L’inconscio collettivo di Jung?

Voi, che cosa ne pensate?

domenica 2 settembre 2018

Il potere dei colori


Come scritto a proposito delle parole, anche i colori hanno energia e questo, secondo me, si tramuta in potere. Il potere della cromoterapia (della quale ho fatto cenno nell’articolo postato il 9 luglio 2018).

Potere di utilizzo.

Un’espressione forse cacofonica che però rende l’idea che voglio trasmettere. In rete trovate il significato dei colori in più di un sito e/o blog.
D’accordo, ma voi come li percepite?

Inizio con un colore che dona ben-essere e rasserena: il verde.




Io uso i colori anche per sostenere l’equilibrio psico-fisico del mio corpo. Uso il verde quando ho…No, non io, ma voi. Io ho dato l’input, adesso continuate. Come?

Chiudete gli occhi e…

1. Immaginatevi all’interno del paesaggio raffigurato nella foto. Come vi sentite? Passeggiate, usate i cinque sensi (esercizio già consigliato) e soffermatevi su quanto vi fa sentire bene.

2.    Immaginate che un raggio verde scenda dall’alto (posso azzardare dicendo “Inviato a voi dall’Universo?) e si concentri su una zona del corpo. Qual è? Perché proprio lì? Forse è una parte di voi che trascurate e che ha bisogno di essere rasserenata.
Quando riaprite gli occhi, respirate con calma e in modo armonico e poi prendete nota di tutto quanto avete “visto” e delle vostre sensazioni.

Se ne avete voglia, condividetele qui.




Riprendiamo i nostri appuntamenti, per il momento di domenica. Come avete trascorso il mese di agosto? Vedo che continuate a seguirmi, ma non trovo commenti. Non siete interessati a farli oppure avete problemi con il format? Inserirò quanto prima una pagina per i contatti.

lunedì 6 agosto 2018

Esercizio di scrittura



Questa volta sarò breve: ehi, è agosto anche per me!

Scrivete, sul quaderno che avete deputato alla scrittura, tre o quattro parole che vi attirano. Vi do le mie:

acqua                  Luna                           armonia                  ciondolo




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domenica 29 luglio 2018

Fare ricerche


Non mi riferisco soltanto al cercare informazioni per creare le basi per uno scritto. Quando uno scrittore “fa ricerche” si pensa stia progettando i capisaldi su cui costruire trama e inserire il gioco seguito dai personaggi. È vero, ma, secondo me, il discorso non si limita a questo lavoro mastodontico seppure interessante.

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lunedì 23 luglio 2018

Archivio



Si scrive, si progetta, si rielabora, si revisione, talvolta si straccia e si rifà. E poiché si rifà, perché non elimiare quanto ritenuto inadeguato al proprio obiettivo?

NO!
NON BUTTATE VIA NIENTE!
ARCHIVIATE!

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lunedì 16 luglio 2018

Eventi letterari a Volterra


Giovedì 12 e venerdì 13 luglio. Un allestimento diverso per ogni giorno. Location: Libreria de l’Araldo di Volterra. Organizzatrice delle serate: Angela, la titolare.

La Libreria de l’Araldo ha organizzato due eventi legati alla narrativa: “Sotto le stelle con Polette” e “Aperitivo letterario con l’autore

Nel primo caso, in occasione della manifestazione Volterra sotto le stelle,






ho avuto l’onore di essere alla destra della scrittrice Paola Fiaschi (https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=446151785850658&id=100013675201313)  per far conoscere al pubblico un personaggio, Polette appunto, che rimarrà nella memoria di ogni lettore regalando spunti di riflessione da riportare all’interno della propria vita.
La verve di Paola ha saputo catturare la curiosità verso questo romanzo che propone la storia di una donna sorprendente che pur attraversando peripezie non banali e tragedie che possono devastare chiunque, affronta il quotidiano afferrando tutto ciò che la vita le offre, a partire dalle piccole cose.
Con Paola si è parlato anche di modi di scrivere e lavorare con le parole e questo ha reso ancora più interessante la serata allietata da un sottofondo musicale (chiedo scusa ai musicisti, ma non avendo chiesto il permesso non posso inserire il nome)
L’allestimento creato da Angela ha coinvolto tutti i presenti, che hanno assaporato l’atmosfera di un salotto sulla via, mentre Paola e io abbiamo condiviso un momento straordinario di scambio reciproco, legate da un rapporto d’amicizia con la titolare della libreria e da un rapporto professionale con la stessa Casa editrice, Rupe Mutevole, di Cristina del Torchio.



“L’Aperitivo letterario con l’autore”








ha permesso alla gente di ritornare in libreria il giorno successivo per dialogare con me a proposito dei miei due lavori “Serendipity” e “Sguardo di Donna”. Ho avuto l’occasione di raccontare il mio lavoro di scrittrice, attraverso le trame dei libri, ma anche il mio percorso come naturopata (entrambi questi argomenti trattati in articoli su questo blog).

In questa serata, oltre a dialogare con le persone presenti, ho avuto l’opportunità di confrontarmi con Roberta Savelli, autrice del romanzo “Il matto” che, come ricorderete, ha condiviso con me la presentazione di “Sguardo di donna” presso Torre Toscano in occasione del mio soggiorno a Volterra a maggio.

Durante l’incontro del venerdì, prima di gustare gli stuzzichini sfiziosi approntati da Angela, siamo stati allietati dalla musica classica di un allievo dell’Accademia musicale di Volterra (anche qui non posso inserire il nome).

lunedì 9 luglio 2018

Esercizio di Scrittura


Scrittura creativa? Scuola di scrittura creativa? Perché? Di scrittura, punto. La creatività non è prerogativa di uno scrittore o aspirante tale. Mai sentito dire “Scuola di scultura creativa”. La creatività è insita in ognuno di noi, qualunque sia la professione.


Ritorno, quindi, al titolo dell’articolo, privato del sostantivo “creatività”, e propongo un esercizio.

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lunedì 2 luglio 2018

Il mio percorso nel mondo della scrittura




A dodici anni, quando ho iniziato, ero scrittrice in erba, in potenza o semplicemente ragazzina immersa in un sogno?

Continuate a leggere nella sezione “Parlo di me”

lunedì 25 giugno 2018

PERCHÉ SCRIVERE?


Perché scrivere… Riprendo il titolo senza punto di domanda, ma con i puntini di sospensione che aprono su un interrogativo direttamente collegato a una voragine. Non è mia intenzione partire dal pessimismo e dalla negatività, soltanto essere pratica ammettendo di aver sviscerato questo quesito innumerevoli volte.  E, innumerevoli volte, di non essere approdata a una risposta unica e ferma.

Continuate a leggere nella sezione “Scrittura”

lunedì 18 giugno 2018

Un salto...naturopatico


Se esamino le mie giornate, come sarebbe potuto succedere a Manon, protagonista di “Sguardo di Donna”, vedo tracce di naturopatia sparpagliate sia addosso a me sia nell’ambiente in cui vivo, casa soprattutto.

Che cosa mi ha regalato la naturopatia? 

La consapevolezza dell’olismo (approcciare una persona, a partire da se stessi, come essere olistico significa considerarla corpo, mente e spirito) e dell’essere collegata e non isolata.

Se trovi l’incipit interessante, continua a leggere nella sezione Sguardo di Donna

lunedì 11 giugno 2018

La pubblicazione



Nota dolente, un gatto che si morde la coda. “Ha pubblicato qualcosa?” Ecco la domanda che ogni scrittore si sente porre quando si presenta al suo primo editore e che ogni persona alla quale riveli di scrivere non vede l’ora di presentarti. Quindi, devo aver pubblicato per essere presa in considerazione, ma se nessuno pubblica i miei lavori, se nemmeno accetta di valutarli, come faccio a partire?

Continua a leggere nella sezione Scrittura.

lunedì 4 giugno 2018

Il valore di uno scrittore


Durante una conversazione con un collega scrittore, mi sono trovata ad affrontare una questione davvero interessante:

“ Chi o che cosa stabilisce il livello professionale di uno scrittore?”

Continua a leggere nella sezione Scrittura

lunedì 28 maggio 2018

Approfondisco il mio percorso naturopatico


Durante il percorso per diventare naturopata ho conosciuto strumenti che un po’ alla volta ho integrato nella mia vita.
Di alcuni ho apprezzato la copertina poi li ho salutati e lasciati proseguire per la loro strada. Di altri ho apprezzato l’ammiccamento e poiché era intenso e affascinante, li ho abbracciati, coccolati, studiati, fatti miei.

In “Sguardo di Donna”, la protagonista ne usa qualcuno. Prima li ho masticati e digeriti io!

La naturopatia, per me, ha rappresentato la scoperta di un mondo entusiasmante fatto d mondi che mi hanno portata in territori sconosciuti. Naturalmente sconosciuti a me. Mi sono innamorata di quell’universo; degli insegnanti (la scuola che ho frequentato è quella di Riza) perché a ogni lezione portavano un bagaglio culturale e professionale arricchito da un’apertura mentale a 360°; degli strumenti da usare nella quotidianità per migliorare il proprio ben-essere (ricordo, e lo sottolineo: essere naturopati non vuol dire essere medico, ma operatore di benessere). A esempio, mentre scrivevo questo articolo, ero seduta su una comoda poltroncina in rattan, in un bar lungo lago, con il collo ben protetto da olio d’eucalipto e dal colore blu perché la mia gola stava ballando la rumba e io le volevo dare una coccola naturopatica. Il blu, appunto, è il colore del quinto chakra.





Curiosi? A un futuro articolo, allora, per parlare ancora di naturopatia, in una pagina dedicata.

lunedì 21 maggio 2018

Luoghi in cui scrivere


In casa ho uno studio con scrittoio e libreria a tutta parete. Anche in cucina ho un tavolo e pure in sala da pranzo. Raramente uso una di queste stanze quando devo realizzare una storia.

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sabato 19 maggio 2018

NB!!!


Chiedo scusa!
Da tecnologica omeopatica ho creato le pagine del blog, ma lo spazio per i commenti a ogni post si attiva soltanto nella home page mentre nelle altre pagine vedo la possibilità di commentare il primo articolo postato e poi basta.

Quindi metterò una prima parte dell’articolo nella home page (dove c’è la possibilità di commentare) e il resto nella pagina di riferimento.

Almeno fin quando capirò come risolvere.
Si accettano suggerimenti.

martedì 15 maggio 2018

Sguardo di Donna a Volterra


12 maggio 2018, 17.30 e una location suggestiva, Torre Toscano a Volterra, per parlare del mio ultimo libro, “Sguardo di Donna”.

La Libreria de l’Araldo (https://www.facebook.com/libreria.delaraldo/) è presente nella persona di Angela M.S., organizzatrice instancabile, amante della Cultura in ogni sua forma. L’editrice Cristina del Torchio, di Rupe Mutevole, ha collaborato all’organizzazione, ma, impossibilitata a venire causa imprevisto dell’ultima ora, ha lasciato il ruolo di moderatrice a Roberta Savelli, scrittrice dall’intelligenza acuta, capace di cogliere sia l’evidenza sia le sottigliezze celate fra le pagine di un libro.

Anche se non si può affermare che la sala sia gremita, le persone intervenute hanno dimostrato interesse per gli argomenti trattati nel libro: autoconoscenza, rapporto con la propria Anima, strumenti del mondo della naturopatia.

“Sguardo di Donna” è un libro da leggere, sottolineare, rileggere, usare. I molteplici aspetti presenti a livelli diversi di comprensione e consapevolezza hanno convinto i presenti dell’ampio ventaglio  di opportunità a disposizione del lettore e le pagine finali offrono un supporto per prendere nota di quanto emerge in se stessi durante la lettura.

“Sguardo di Donna” è stato accolto bene – e di questo non posso che rallegrarmi.
Da parte mia…BUONA LETTURA

lunedì 14 maggio 2018

"Evoco"


Forse questo termine potrebbe spaventare e far pensare a scene di streghe e stregoni che volteggiano per richiamare presenze misteriose e malefiche da un mondo sconosciuto e terrificante.

No! Non intendo questo quando uso il termine “evoco”, ma un processo di recupero. Sì, credo si possa definire così.

Dentro di noi abbiamo un mondo magnifico che danza sulle note della nostra interiorità e di una musica che proviene dalla nostra origine. Non voglio dilungarmi su questo, anche se ci sarebbe da scrivere un poema finendo per dipingere dei nastri di Luce che ci accompagnano fin dalla nascita collegandoci a…(ognuno inserisca la propria convinzione).

Ritorniamo al “mondo magnifico”!
Quando inizio a scrivere un racconto o un romanzo, il lavoro viene preceduto da ricerche e stesura schede dei personaggi, ma dopo, quando la strada è imboccata, che cosa devo scrivere? O, per essere più chiari, come procedo con la storia? Non lo so. Mai.

Mi siedo alla tastiera o davanti a un foglio di carta, specialmente in certi luoghi particolarmente interessanti (e di questo parlerò prossimamente), con questo metodo: respiro, preparo l’occorrente, rileggo l’ultimo pezzo e aspetto. Sì, di collegarmi al serbatoio interno di idee e frasi straordinarie. Ed ecco, ogni volta, il miracolo. Tutto fluisce in modo spontaneo e questo è ciò che io definisco “evocazione”. C’è già tutto dentro di me, devo soltanto recuperarlo.






Ma, io, ho dentro tanto? E soprattutto, è infinito? Da parte mia c'è un contributo: arricchisco quel mondo interiore affinché l’immaginazione abbia terreno fertile a cui attingere. Leggo, viaggio, mi tuffo nelle riviste di arredamento, visito musei e mostre d’arte.

Per finire mi chiedo, e chiedo a voi, si raccoglie anche dall’inconscio collettivo di Jung, dove risiedono le conoscenze universali?

lunedì 7 maggio 2018

Parole ed Energia


Una parola ha energia? Ha un potere intrinseco?

Ha una funzione e questo lo sappiamo perché ce lo insegna la morfologia, ma io vorrei andare oltre, allargare il concetto di energia legato alle parole (chiedo scusa perché il termine ricorrerà spesso. Ho vagliato i vari sinonimi, ma per questo contesto non mi convincevano).

Una parola ha il potere di creare benessere o malessere, sentimenti positivi o negativi. Certo dipende anche dalla circostanza, dagli interlocutori e da quanto stanno vivendo in quel momento. Soltanto in quel momento? Non credo.
Ogni lettera che esce dalle labbra di qualcuno, scivola vicino a un’altra fino a incatenarsi per formare una parola, ma si vincola anche al vissuto di chi parla come di chi ascolta. E una volta pronunciata, aggancia un pensiero, un’immagine e la trascina con sé.

In Sguardo di Donna ho raccontato il percorso di autoconsapevolezza di una donna, ma ho parlato anche di energia, di vibrazioni, di come sfruttarle per vivere meglio. Fiori di Bach per le emozioni; cristalli e pietre per le vibrazioni, per sfruttare la loro energia (in realtà non è uno sfruttamento, ma un dono che ci viene elargito da chi è nato, cresciuto e si è arricchito attraverso il contatto sotterraneo e profondo con la Madre Terra); oli essenziali per solleticare, attraverso l’olfatto, la parte più antica del nostro cervello e accarezzare in maniera più o meno dolce, la nostra memoria.

Ho solleticato la tua curiosità? Come?

lunedì 30 aprile 2018

Immaginazione


Stavo guardando The Magic of Belle Isle, un film con Morgan Freeman nei panni di Monte Wildhorn famoso scrittore di romanzi western. L'ho registrato alcuni giorni fa perché quando sento parlare di scrittori la mia lampadina interiore si illumina e inizia a fare bip-bip per attirare l'attenzione. Non che ce ne sia bisogno dal momento che sono sempre all'erta verso tutto quanto gravita attorno al mondo della scrittura.

Morgan Freeman nomina l'immaginazione e io mi sintonizzo meglio! Si parla di come la nostra mente può creare realtà che non ci sono. 

Tasto pausa ed eccomi qui a scrivere.




Le parole di Morgan Freeman hanno rafforzato il mio essere scrittrice perché lui sostiene ciò che io affermo da sempre. Forse, però, lo faccio sussurrando, nel timore che la mia voce non abbia lo stesso valore di altri scrittori. Ecco quindi che nella writers-sfera (sì, sì, non esiste questo termine, ma a me piace) cerco indizi e seguo tracce che mi confermino che anche nelle cerchie più influenti della scrittura ci sono modus operandi simili al mio. D'accordo che sto guardando un film, ma le conferme fanno sempre piacere.

Ritorniamo all'immaginazione. Inventare, raccontare e scrivere rappresentano la possibilità di creare per il lettore una realtà che prima non c'era ed è questo aspetto che mi affascina, ogni volta. Con le parole evoco atmosfere e paesaggi (non è un caso l'uso del termine "evoco", ma di questo parlerò in futuro), regalo l'esistenza a personaggi che mi aiutano a vivere un'avventura oppure a interrogarmi sui misteri profondi della vita (e, perché no, a risolverne qualcuno o almeno a darmi delle risposte).
Tutto parte dall'immaginazione che è dentro di noi: non è straordinario? Però bisogna coltivarla, nutrirla, portarle rispetto e ringraziarla: un lavoro continuo ed estremamente interessante!

E voi? Usate la vostra immaginazione?